Essi sono il risultato di una quotidianità operosa nella quale accogliamo le persone. L’Orto Biodinamico è un contesto armonico ed equilibrato, nel quale si custodisce la fertilità del terreno, per poi affidarlo alle generazioni future.
Vorremmo Imparare a non scartare nulla, ma a comprendere il valore di quanto abbiamo e quanto ci circonda, come la buccia, che protegge e permette al frutto di crescere per permettere ad ognuno di trasformare le proprie fragilità in risorse
L’avventura di “Buccia” inizia nel 2016 con la costituzione di un gruppo di lavoro per creare un nuovo contesto all’interno delle altre esperienze socio-occupazionali (Manolibera) e lavorative (Nazareno Work).
L’orto si pone l’obiettivo di proporre agli ospiti ed ai lavoratori delle Cooperative un’attività modulata in base alle proprie competenze, in un contesto che riproponga i cicli vitali e si radichi sulla rete locale aprendosi alla cittadinanza e valorizzando le risorse del territorio.
Questa attività, che segue alcune piccole sperimentazioni realizzate negli anni precedenti, è svolta nel campo attiguo alla sede della Nazareno di Carpi su una superficie di 2 ettari, grazie alla disponibilità di Mons. Francesco Cavina, Vescovo di Carpi, che ha fornito il terreno, di proprietà della diocesi, per questo progetto.
Grazie ad una generosa offerta del Lions Club Alberto Pio abbiamo realizzato una serra che ci da la possibilità di anticipare certe coltivazioni e di protrarne altre oltre il tempo previsto con un incremento generale della produzione.
L’orto giardino biodinamico nasce con l’intento di riappropriarsi della possibilità di coltivare un prodotto con attenzione e cura, per preservarne le proprietà e offrirlo quale cibo di qualità all’interno della Cooperativa ed alla cittadinanza.
L’approccio biodinamico amplifica i valori in cui crediamo, trasponendo nella gestualità quotidiana l’attenzione e l’apertura che permeano ogni relazione : il contadino biodinamico ha il compito di custodire la fertilità del terreno, per poterlo poi affidare alle generazioni future.
Un approccio che, quale metafora della relazione, non ha come obiettivo i quantitativi della produzione, ma la conoscenza del contesto e la volontà di creare le condizioni affinché possa generare frutti. L’appellativo orto giardino è dato perché lo spazio realizzato vorrebbe essere aperto alla cittadinanza, e divenire un luogo di fruizione e formazione.
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